Cannabis Medica e Salute Sessuale. Desiderio, piacere, soddisfazione e benessere di coppia.

13.02.2023

A DIFFERENZA DELLA MAGGIOR PARTE DEI FARMACI TRADIZIONALI CHE POSSONO COMPROMETTERE LA FUNZIONE SESSUALE E PROVOCARE APPIATTIMENTO EMOTIVO, LA CANNABIS HA UN'INFLUENZA POSITIVA SU TUTTE LE FASI DELLA RISPOSTA SESSUALE E SULLA SODDISFAZIONE, OLTRE AD AUMENTARE LA CONNESSIONE EMOTIVA E MENTALE FRA PARTNER.
MAGGIORI STUDI POTREBBERO INDICARE COME MEGLIO IMPIEGARLA NEL TRATTAMENTO DELLE DISFUNZIONI SESSUALI.

Trascurata a lungo e considerata, ingiustamente, "non proprio una priorità" quando si tratta di pazienti e malattie, la sessualità gode ad oggi di una maggiore considerazione in ambito medico, grazie anche alle battaglie che gli esperti del settore hanno intrapreso negli anni per riuscire a collocare la Sessuologia sullo stesso piano delle altre specializzazioni cliniche fino ad ottenere traguardi importanti come la nuova definizione dell'OMS che inquadra la salute sessuale in maniera finalmente completa come uno "stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale legato alla sessualità; non riducibile all'assenza di malattia, disfunzione o infermità".

Parallelamente alla Sessuologia Clinica, cresce, anche in Italia, l'importanza della Cannabis Medica e, secondo dati Istat, i consumatori di Cannabis nel nostro paese superano attualmente i sei milioni: il crescente impiego di cannabinodi in campo medico impone una conoscenza più approfondita in materia da parte di tutti i professionisti della salute e anche la sessuologia in un'ottica di prevenzione e mantenimento della salute sessuale che sia quanto più possibile inclusiva, efficace ed aggiornata comincia a tutti gli effetti a comprendere nelle sue conoscenze l'impatto che la terapia con i cannabinoidi può avere sul dolore e sulla funzione sessuale normale e patologica.

Anche se già in tempi molto antichi, e tra diverse culture, si riteneva che la cannabis avesse un effetto afrodisiaco aumentando il desiderio e l'eccitazione sessuale tra gli individui, del ruolo della Cannabis nella sessualità si torna a parlare anni '70, quando gli studi erano prevalentemente limitati a quelli sui roditori, dai quali emergevano, a tutti gli effetti, delle implicazioni che possono essere definite dose-dipendenti: ad esempio a bassi dosaggi il THC aumentava i comportamenti favorevoli all'accoppiamento nelle femmine di ratto, cosa che non accadeva a dosaggi molto elevati.
Nel 1981, gli scienziati scoprirono che il THC stimolava comportamenti ricettivi e di adescamento sessuale di un maschio (procettività), insieme a vocalizzazioni precopulatorie, in esemplari femminili di criceto ovariectomizzati e stimolati dagli estrogeni. Successive sperimentazioni dimostrarono che l'assunzione di THC intensificava le visite del ratto femmina nei confonti del ratto maschio e quindi non solo i cannabinoidi possono influire sul comportamento sessuale ma anche sulla motivazione riproduttiva.
Con l'assunzione di THC aumentava anche la velocità con la quale la femmina raggiungeva il maschio, collocato in un'altra stanza, al fine di accoppiarsi.
Questi primi risultati suggerirono che gli effetti del THC potevano essere estesi ad altre specie e ad altri comportamenti sessuali.

Fra i primissimi studi sugli umani si basarono sull'intervista (US Government Printing Office, Washington, DC, 1972) e venivano effettuate domande espicite come "Pensi che essere sotto gli effetti della Cannabis stimoli il tuo interesse sessuale o no?". Circa la metà dei partecipanti rispondeva affermativamente, soprattutto le donne.
Venne preso poi in considerazione il dosaggio e, anche se sarebbero utili dati maggiormente specifici su quantitativi e varietà (problema frequente anche nelle ricerche più attuali), ne emerse che l'uso frequente ma non eccessivo di Cannabis rispetto all'uso quotidiano intenso o un utilizzo sporadico (meno di una volta a settimana) era associato a un aumento del piacere sessuale in circa il 70% dei consumatori.
Studi analoghi, basati su interviste più o meno strutturate, hanno potuto osservare gli stessi risultati ovvero dosi massicce di Cannabis annullavano gli effetti afrodisiaci mentre comparivano quelli maggiormente sedativi, tutt'altro che predisponenti alla volontà di intraprendere un coito, fino al verificarsi di una vera e propria inibizione sessuale.
Uno studio della stessa epoca storica aggiunse infine che la percezione del piacere, le sensazioni, la soddisfazione e gli orgasmi erano implementati quando entrambi i partner, coinvolti nell'atto sessuale, erano sotto gli effetti della Cannabis.
Una serie di studi a partire da questi anni in poi si è concentrata sugli effetti positivi della Cannabis in particolare sulla sfera sessuale femminile, e le ricerche confermeranno che gli ormoni femminili rendono le donne più sensibili e prendisposte ad vere risposte cliniche significative dall'assunzione di questo fitofarmaco (il che risulta particolarmente utile nel controllo dei sintomi di patologie come l'endometriosi, adenomiosi, la dismenorrea...).

Nel 2012 gli studi cominciano ad utilizzare metodi maggiormente precisi per studiare il Sistema Endocannabinoide e i suoi effetti sulla funzione sessuale femminile. Il Sistema Endocannabinoide è diffuso in tutto il corpo, compreso il sistema nervoso centrale e periferico. 
Uno degli obiettivi fu quello di misurare le concentrazioni di endocannabinoidi in circolo per stabilire una correlazione con gli indici soggettivi e fisiologici (oggettivi) dell'eccitazione sessuale nelle donne: l'eccitazione sessuale fisiologica veniva misurata con la fotopletismografia vaginale utilizzata per rilevare le variazioni del volume sanguigno nel letto microvascolare del tessuto, confermando grazie ai risultati ottenuti l'ipotesi che il Sistema Endocannabinoide sia coinvolto nel funzionamento sessuale femminile.

Anche se il rinnovato interesse medico-scientifico nei confronti della Cannabis è dovuto prevalentemente ai riscontrati (ed ormai comprovati) effetti sul dolore, la nausea, ed altre proprietà che la rendono estremamente utile nel controllo dei sintomi della maggior parte delle patologie esistenti (wow!), è importante notare come, perifericamente, i recettori dei cannabinoidi sono stati individuati negli organi responsabili della produzione di ormoni sessuali, come le ghiandole surrenali, che forniscono una fonte di androgeni, e le ovaie, che forniscono una fonte di estrogeni, progesterone e androgeni, ed il fatto che ciò possa avere delle implicazioni anche sulla sfera della sessualità.

Dal materiale scientifico attualmente disponibile emergono diversi dati interessanti riguardo tutte le fasi del ciclo di risposta sessuale.
I preliminari sono considerati una parte importante della fase di eccitazione e l'uso di Cannabis può aumentare le possibilità e la durata dei preliminari; la Cannabis è anche un vasodilatatore e poiché ci sono recettori dei cannabinoidi nella regione genitale la funzione sessuale può risultare implementata dal suo impiego; gli uomini hanno maggiori probabilità di segnalare una maggiore durata dei rapporti quando usano la Cannabis; è stato riportato che l'uso di Cannabis prima del rapporto sessuale aumenta il godimento e il piacere sessuale per gli individui, compreso il sesso orale; consumare Cannabis prima di avere un rapporto sessuale può favorire nelle donne l'esperienza di orgasmi multipli.

Secondo una recente revisione scientifica ( Lynn et al., 2020 ) l'88% dei consumatori presi in esame riporta un maggiore piacere sessuale in occorrenza dell'utilizzo di Cannabis, il 55% un più elevato desiderio sessuale, il 48% sensazioni corporee più coinvolgenti, il 79% una maggiore soddisfazione quando entrambi i partner sono sotto gli effetti della pianta, il 58% sperimenta orgasmi più potenti ma, soprattutto, questa rassegna ci riporta un dato davvero molto interessante che è stato preso ancora poco in considerazione, ovvero:

il 63% degli intervistati riporta un aumento del coinvolgimento emotivo, contatto mentale e interpersonale con il partner sessuale!

La vicinanza emotiva, la capacità di provare empatia e la percezione di intimità concorrerebbero, insieme agli altri aspetti, ad un aumento della soddisfazione sessuale, in quanto una maggiore sintonizzazione fra i partner potrebbe tradursi in una migliore capacità di rispondere ai bisogni del proprio partner anche durante l'attività erotica

L'uomo sembra essere biologicamente predisposto alla connessione interpersonale, grazie alla capacità di provare empatia e alla presenza dei neuroni specchio (ovvero quella specifica classe di neuroni che si attiva durante un'azione finalizzata e durante la mera osservazione di un'azione finalizzata); si verifica una vera e propria sincronizzazione a livello di diversi indici fisiologici tra individui legati da vicinanza emotiva. Un recente studio (Freihart e Meston, 2019) ha cercato di chiarire la relazione tra sincronizzazione fisiologica e soddisfazione sessuale attraverso misurazioni oggettive rilevate durante alcuni compiti di mirroring proposti a alle coppie volontarie esaminate in laboratorio mentre erano collegate ad un elettrocardiogramma ed i parametri ottenuti sono stati confrontati ad i risultati della somministrazione di test che andavano a misurare la soddisfazione sessuale all'interno della coppia: le coppie più sessualmente soddisfatte avevano maggiori probabilità di sincronizzarsi fisiologicamente, fornendo una prova iniziale della rilevanza della sincronizzazione nelle dinamiche sessuali.

Prevalentemente concentrata sulla sessualità femminile, maggiormente responsiva agli effetti dei cannabinoidi, la ricerca scientifica è risultata per molto tempo ambigua e deficitaria per quanto concerne aspetti prettamente maschili e gli studi, anche se privi della pretesa di essere conclusivi, ipotizzavano potenziali effetti negativi sulla capacità erettile, sulla produzione di testosterone e riguardo la spermatogenesi. 
D'altro canto questo non risulta particolarmente sorprendete se si considera il fatto che per molti anni la ricerca ha completamente tralasciato di discernere fra consumo di Cannabis (inalazione tramite vaporizzatori, oli, edibili, decotti... prescritti a scopo medico) e fumo di Cannabis (con o senza aggiunta di tabacco, fortemente sconsigliato dai medici).
Fumare, infatti, ha notoriamente effetti infausti sull'apparato circolatorio e di conseguenza sulla funzione sessuale e riproduttuva, compromettendo la capacità di ottenere e mantenere l'erezione, riducendo anche la motilità degli spermatozoi e alterandone la morfologia.

Proprio per questo uno studio canadese su larga scala effettuato nel 2021 (Shiff et al.) si è proposto di fornire prove convincenti contro i presunti effetti deleteri del consumo di Cannabis sulla funzione sessuale maschile. Lo studio osservazionale ha preso in esame uomini che hanno frequentato una clinica andrologica per la valutazione dell'infertilità dal 2008 al 2017.
A tutti i pazienti della clinica è stato somministrato un questionario per rilevare dati demografici, utilizzo di sostanze e funzione sessuale auto-riportata.
La funzione erettile è stata valutata utilizzando il Sexual Health Inventory for Men (SHIM).
I sintomi della carenza di androgeni sono stati valutati utilizzando il questionario Androgen Deficiency in the Aging Male (ADAM). Gli uomini che hanno riferito di aver fatto uso di cocaina, eroina, ecstasy e LSD sono stati esclusi dall'analisi.
L'importanza di questo studio, risiede anche nel fatto che sono state soppesate le variabili relative al consumo di fumo e alcolici, entrambe correlate negativamente con la funzione erettile e la fertilità, fornendo prove convincenti contro l'ipotesi che il consumo di Cannabis possa avere effetti negativi sulla funzione sessuale maschile ed escludendo effetti negativi della pianta sulla produzione di testosterone.

Uno studio, basato su un sondaggio self-report gestito tramite il software online Qualtrics e approvato dall'Institutional Review Board della East Carolina Universityapparso da pochi giorni sul Journal of Cannabis Research (Moser et al., 2023), cerca di completare le nozioni attualmente esistenti sui benefici sessuali del consumo di Cannabis, esaminando l'influenza percepita di tale consumo sul funzionamento e la soddisfazione sessuale.
Lo studio si basa sul classico ciclo di risposta sessuale di Kaplan e Masters e Johnson (desiderio, eccitazione, orgasmo, plateau, risoluzione) includendo la soddisfazione per completare il ciclo di risposta sessuale.
La sensualità coinvolge i sensi (gusto, tatto, olfatto, suono e vista) e, ai fini di questo studio, è incorporata come un aspetto della soddisfazione sessuale. È stato riportato continuamente che la Cannabis migliora il gusto e il tatto, ma sembra avere un effetto minore su udito, olfatto e vista.

La letteratura precedente suggerisce che il rilassamento migliora la sensualità, quindi è stato incluso un elemento per misurare il rilassamento durante il sesso quando si usa Cannabis.
 Oltre la metà dei partecipanti ha riferito di usare la Cannabis quotidianamente (62,8%), per scopi ricreativi e medicinali (57,7%) e intenzionalmente prima di fare sesso (59,8%).
La maggior parte dei partecipanti (78,8%) ha affermato che la Cannabis non influisce sul proprio processo decisionale sessuale (contrariamente a quanto avviene in caso di assunzione di alcolici) e che la Cannabis aumenta leggermente o aumenta significativamente il rilassamento durante il sesso (87,7%).
Importante notare come la soddisfazione sessuale non sia un argomento che riguarda solamente chi è impegnato in una relazione di coppia e chi ha uno o più partner sessuali, cosa di cui lo studio ha tenuto conto, rilevando che per il 62,5% dei partecipanti la Cannabis aumenta leggermente o aumenta significativamente il piacere durante la masturbazione.
Altro punto interessante dello studio è stato il fatto di includere anche i membri della popolazione LGBTQIA+ e quasi il 74% del campione ha riferito di avere una relazione monogama, il che smentisce una percedente ricerca che vedeva i consumatori regolari di Cannabis come persone che avevano meno probabilità di avere una relazione stabile (Chan et al. 2021).

Nel complesso, l'uso di Cannabis tende ad avere un'influenza positiva sul funzionamento sessuale percepito e sulla soddisfazione degli individui indipendentemente da genere, età, tipo di relazione e questo è particolarmente importante dal punto di visita della salute!

Si tende erroneamente a considerare il colloquio con il proprio medico un contesto non del tutto adatto a parlare di sessualità, mentre invece la salute sessuale è un tassello non trascurabile nel quadro generale del benessere psicofisico e una disfunzione sessuale può essere la spia di diverse patologie che potrebbero essere individuate più facilmente e velocemente se il medico includesse nell'anamnesi delle indagini mirate o invitasse il paziente a parlarne apertamente.
Dovrebbe essere tenuto inoltre in maggiore considerazione il fatto che non sempre pazienti con patologie, anche gravi o invalidanti, smettono automaticamente di desiderare l'intimità sessuale, che anzi potrebbe continuare, grazie ad un supporto professionale, ad arricchire qualitativamente la loro esperienza di vita, con benefici su umore e salute complessiva.
Laddove non è la patologia stessa a creare problemi in quest'ambito, basti pensare che la maggior parte dei farmaci tradizionali ha delle ripercussioni negative su vari aspetti della funzione sessuale.
Gli antidepressivi e gli stabilizzatori dell'umore possono rendere difficoltoso il raggiungimento dell'orgasmo e l'eiaculazione oltre a ridurre il desiderio sessuale. Con l'impiego di gabapentin sono frequentemente riscontrati problemi di anorgasmia. Gli effetti collaterali delle benziodiazapine includono una riduzione della funzione erettile e la difficoltà a raggiungere l'orgasmo. E lo stesso avviene con i farmaci usati per le patologie cardiovascolari, gastrointestinali, endocrinologiche, oncologiche e gli oppiacei. Senza contare che molti farmaci prescritti per il dolore e il tono dell'umore possono provocare appiattimento emotivo, con conseguenze anche per il benessere di coppia. 

Con le sue molteplici proprietà la Cannabis rappresenta un'alternativa sicura ed efficace per trattare innumerevoli sintomi e può essere utilizzata anche per supportare le terapie tradizionali, potenziandone gli effetti benefici e contrastando quelli avversi.
È inoltre ipotizzabile in futuro un utilizzo mirato della Cannabis come trattamento della disfunzione sessuale come comincia ad avvenire già in caso di ansia da prestazione, ipertono del pavimento pelvico e dolore coitale.

La futura ricerca sulla Cannabis dovrebbe concentrarsi su specifici profili, metodi e forme di cannabinoidi per indicare in che modo ottenere un maggiore impatto su diversi aspetti della sessualità maschile e femminile.