Cannabis Exit Drug

04.01.2021

LA CANNABIS POTREBBE AIUTARE LE PERSONE CHE LOTTANO CONTRO DIVERSE DIPENDENZE, SOSTITUENDO LA NECESSITÀ DI SOSTANZE NOCIVE CON UNA SICURA E DALLE MOLTEPLICI PROPRIETÀ CURATIVE


La tossicodipendenza è un disturbo a recidiva cronica caratterizzato dal desiderio compulsivo di usare droghe e da una perdita di controllo sul consumo.

La terapia farmacologica viene usata, prevalentemente, per gestire i sintomi dell'astinenza e evitare le ricadute. Evitando al paziente il dolore tipico e gli altri sintomi delle prime fasi in cui l'assunzione sostanza viene interrotta si riducono le possibilità che vi faccia immediatamente e nuovamente ricorso: questo non costituisce, in sé, il trattamento, ma rappresenta un primo passo indispensabile per il cambiamento. L'eventuale concomitanza di disturbi della sfera psicologica potrebbe contribuire al mantenimento della dipendenza: il loro trattamento è uno degli obiettivi che facilita la disassuefazione.

Fra le psicoterapie per il trattamento della dipendenza da sostanze la Terapia Cognitivo - Comportamentale (CBT), l'Approccio Motivazionale e la Terapia Dialettico - Comportamentale (DBT) si sono dimostrate tra particolarmente efficaci nel trattamento e la prevenzione. 

Uno studio tedesco (Parker et al. 2004) dimostrava già come sulle cavie la somministrazione di CBD e THC riducesse il desiderio compulsivo verso cocaina e amfetamina. Tale affermazione è stata confermata sia dal self-report di soggetti dipendenti dal fumo di cocaina in Brasile che utilizzano Cannabis per ridurre il desiderio ossessivo di crack e i sintomi angoscianti del craving, sia da uno studio del New York State Psychiatric Institute soffermatosi su come i pazienti con dipendenza da cocaina e disturbi dell'attenzione fossero in grado di astenersi maggiormente dal consumo grazie all'assunzione occasionale di Cannabis.

Si pensa che il Cannabidiolo (CBD), il secondo componente più abbondante della cannabis, moduli vari circuiti neuronali coinvolti nella tossicodipendenza. Questo postulato è stato oggetto d'indagine scientifica già prima del 2015: il Centro di Ricerca dell'Università di Montreal in Canada effettuò una raccolta di studi preclinici e clinici condotti con sperimentazione animale ed umana che mettevano in luce le proprietà benefiche dei cannabinoidi sulla dipendenza da oppioidi, cocaina, psicostimolanti, alcol e tabacco.

La cocaina è una droga illecita comunemente utilizzata che causa morbilità e mortalità significative. Le complicanze più gravi e comuni sono convulsioni, ictus ischemico, infarto miocardico e danno epatico acuto.

Lo studio Brasiliano di Rezende et al. (2015) ha dimostrato che l'intossicazione acuta da cocaina promuoveva convulsioni insieme a danno epatico acuto nei topi, con intensi stati infiammatori. Considerando il ruolo protettivo del sistema endocannabinoide contro la tossicità cellulare, è stato ipotizzato che il trattamento con un inibitore dell'idrolisi dell'anandamide, URB597, o con un fitocannabinoide, protegga dalla tossicità della cocaina. URB597 (1,0 mg / kg) ha abolito le convulsioni indotte dalla cocaina, ma non ha protetto contro il danno epatico acuto. Utilizzando la microscopia intravitale epatica confocale, hanno osservato che il CBD (30 mg / kg) riduceva l'infiammazione epatica acuta e il danno indotto dalla cocaina e previene le convulsioni associate.

Gli ultimi dati, pubblicati sulla rivista Addiction Research & Theory, provenivano da un sondaggio condotto su oltre 400 pazienti iscritti al programma statale di Cannabis Terapeutica in quattro dispensari del distretto canadese della British Columbia. É stato chiesto nel sondaggio se fosse mai stato fatto uso di Cannabis in sostituzione di farmaci, alcool o droghe illecite: cosa che oltre il 75 % ha dichiarato di aver effettivamente fatto. Il 68 %, ha indicato con la Cannabis come un sostituto per farmaci che erano stati loro prescritti. Il 41% ha anche affermato di averla usata al posto dell'alcool e il 36 % in alternativa ad altre sostanze illecite, come l'eroina o la cocaina.

La professoressa Amanda Reiman della University of California ha condotto studi analoghi con risultati notevolmente simili a quelli sopracitati.

"Quando si parla di usare la Cannabis come un sostituto per l'alcool, stiamo parlando del 10% dei consumatori considerati bevitori pesanti, con ripercussioni gravi sul proprio fisico. Penso che dobbiamo concentrare i nostri sforzi nel portare i bevitori a rischio lontano dall'alcool, verso una sostanza che non ha lo stesso impatto sul loro corpo, come la Cannabis"

ha spiegato la dottoressa.

Recentemente, il sindaco di Bogotà, in Colombia, ha istituito un programma pilota di riduzione del rischio per trattare la dipendenza dalla pasta di cocaina (PBC) con la Cannabis Medica. Il programma è iniziato con 15 persone con una forte dipendenza da PBC, a cui verrà somministrata Cannabis per 8 mesi al fine di valutarne l'efficacia come trattamento sostitutivo per aiutare i tossicodipendenti a rinunciare o ridurre il consumo. Altri governi, come quello dell'Uruguay, stanno proponendo iniziative simili. Secondo la BBC, l'iniziativa colombiana "proverebbe a vedere se la Cannabis può aiutare a gestire la sindrome da astinenza dei tossicodipendenti da Bazuco [PBC] interessati a smettere di assumere la droga, così come l'ansia e i cambiamenti di umore tipici del la sua mancanza o alto consumo".