Cannabis Medica e Stanchezza Cronica: possibili vantaggi

30.09.2022

LA STANCHEZZA CRONICA HA UN FORTE IMPATTO SULLA VITA DEI PAZIENTI CHE NE SOFFRONO ED È UN FATTORE CHE VA TENUTO IN CONSIDERAZIONE PER QUANTO RIGUARDA LE TERAPIE SOMMINISTRATE. STUDI CONFERMANO CHE LA NETTA MAGGIORANZA DEI PAZIENTI IN CURA CON LA CANNABIS MEDICA AVVERTE UNA RIDUZIONE DELLA FATICA FISICA E MENTALE


La stanchezza viene percepita come una riduzione o mancanza di energie fisiche e mentali.

Ci sono casi in cui è normale sentirsi stanchi: uno sforzo prolungato, viaggi intercontinentali (jet lag), cambi di stagione, caldo intenso o un'influenza che ci costringe sul divano.
Ma in alcuni casi la stanchezza sembra comparire senza una ragione apparente, può essere eccessivamente debilitante e può anche diventare una condizione cronica.

Niente a che vedere con pigrizia o scarsa determinazione: la stanchezza, (o spossatezza o astenia), è un vero e proprio sintomo che viene riscontrato in presenza di problemi di salute come Anemia, Dismenorrea, Insonnia, Sindrome di Gilbert, Artrite Reumatoide, Diabete, Insufficienza Renale o Epatica, Fibromialgia, Stress, Celiachia, Depressione e molti altri.

Essere sempre molto affaticati, specialmente se si presentano in concomitanza altri sintomi come cefalea, vampate, vertigini, sudorazione, dolori, insonnia, brain fog (confusione mentale), alterazioni dell'umore (...) può essere una spia di un problema di salute sottostante ed è importante parlarne con il proprio medico che potrebbe, come primo step, prescrivere delle analisi, utili a verificare eventuali carenze di ferro o vitaminiche. A prescindere dalle cause della stanchezza è sempre utile seguire una dieta bilanciata, evitando di trascurare l'assunzione di macronutrienti fondamentali al corretto rifornimento di energia (ma senza esagerare con gli zuccheri).
A seconda delle esigenze potrebbero essere inseriti e bilanciati da un nutrizionista cibi abbondanti in magnesio e potassio, acido folico e vitamine e/o l'assunzione di integratori naturali.

In generale, qualunque condizione provochi Dolore affatica il corpo e la mente.
Il Dolore Cronico può comportare infatti irrigidimento (di tutto il corpo e/o serramento dentale ovvero Bruxismo), posture innaturali, la necessità di rimanere sdraiati a letto per molto tempo, insonnia o sonno non ristoratore, nervosismo.
La lotta contro il dolore può essere sfiancante e rende necessaria l'assunzione di analgesici.
Sapevi che la maggior parte dei farmaci provoca stanchezza?
Antistaminici, ipnotici, ansiolitici, miorilassanti, oppioidi e persino l'aspirina, anche se in molti casi efficaci a placare il sintomo, possono comportare stanchezza, fra gli altri effetti collaterali, risolvendo in pratica il problema in modo parziale e potenzialmente complicando altri aspetti della vita del paziente che ne fa uso.

Alleviare lo stress può essere di aiuto: la tensione emotiva e fisica dovuta alla malattia o altre cause, possono avere ripercussioni negative sul battito cardiaco e la pressione sanguigna ed affaticare i muscoli. Possono rivelarsi utili la psicoterapia, tecniche di rilassamento ed in alcuni casi una terapia farmacologica. La psicoterapia può inoltre essere orientata ad indagare e trattare eventuali cause psicosomatiche.
La stanchezza cronica, infatti, può essere sintomo derivato da traumi subiti.
I figli di un genitore con disturbo della personalità narcisista, ad esempio, possono avere tutte le manifestazioni tipiche di un disturbo post-traumatico da stress, con stanchezza e fatica cronica, disturbi autoummuni, fibromialgia, emicrania, mal di schiena, pressione alta, problemi digestivi, alti livelli d'ansia, depressione e sensazione di essere inamabili e mai all'altezza.

Esiste una particolare condizione medica detta Sindrome da Stanchezza (o Fatica) Cronica (CFS), un disturbo molto complesso caratterizzato da spossatezza persistente in assenza di cause ragionevoli che non si attenua con il riposo, una notte di sonno né altri metodi.
Ne soffrono, soltanto in Italia, tra le 200.000 e le 300.000 persone, in prevalenza donne fra i 40 e i 50 anni. Questa sindrome va differenziata da problematiche di salute che comportano sintomi simili ma che sono potenzialmente più pericolose, come Lupus, Diabete, Alcolismo, Epatite, Disturbi del Sonno... e la stanchezza si manifesta con disturbi della memoria, mialgia immotivata, linfonodi ingrossati, importanti mal di testa, sonno non ristoratore.
Una volta escluse altre possibili cause, se la stanchezza persiste da almeno sei mesi (tre per i pazienti più giovani) può essere diagnosticata la CFS ma purtroppo non esistono farmaci utili né una vera e propria cura: per tenere il più possibile sotto controllo la patologia è consigliabile praticare sport leggero alternato a giorni di riposo, evitare attività eccessivamente stancanti, seguire una dieta bilanciata eliminando, se ce ne sono, alimenti che provocano intolleranza alimentare e mantenere una corretta igiene del sonno, cercando di coricarsi regolarmente allo stesso orario.

I pazienti che sperimentano frequenti stati di Astenia possono stancarsi anche per sforzi considerati minimi e non riuscire a sostenere attività fisiche leggere (che sono importanti per il mantenimento della salute), motivo per cui quasi tutti attribuiscono una grande rilevanza a questa condizione che può avere un impatto non indifferente sulla qualità di vita e che dovrebbe essere pertanto un elemento tenuto maggiormente in considerazione dai medici ed altri professionisti della salute.

Considerate le perdite a livello personale, sociale, occupazionale ed economico che la stanchezza cronica comporta, è importante analizzare questo fattore in relazione alle cure mediche seguite dai pazienti, allo scopo di minimizzarne l'impatto.

A tal proposito un team di ricercatori dell'Università del New Mexico, come riportato recentemente da Dolcevita Magazine, ha condotto uno studio sugli effetti della Cannabis Medica sulla stanchezza.
Sebbene uno dei più tipici stereotipi veda il consumatore di Cannabis come pigro e privo di motivazioni, immobile sul divano, i risultati della ricerca suggeriscono tutt'altro.
Sono stati utilizzati dati anonimi raccolti tramite l'app Releaf, un'applicazione software mobile progettata per registrare gli effetti in tempo reale del consumo di Cannabis per uso medico.
L'app, progettata per aiutare i pazienti a monitorare gli effetti variabili dei diversi preparati galenici a base di Cannabis, richiede agli utenti di indicare le condizioni mediche per le quali stanno consumando Cannabis, i livelli di intensità dei sintomi in tempo reale prima e dopo il consumo e tutti i possibili effetti collaterali sperimentati. L'App Releaf include 47 possibili effetti collaterali (chiamati "sentimenti" nell'interfaccia utente). L'utente può aggiornare il livello di intensità dei sintomi tutte le volte che desidera e può selezionare più effetti collaterali.
Questo sistema è utile per confrontare i sintomi e la loro intensità prima e dopo aver assunto Cannabis, e per quanto riguarda il tema centrale di questa ricerca, i dati rilevati lasciano ben pochi dubbi: la stragrande maggioranza delle persone (circa il 92%) ha riportato una diminuzione complessiva dei livelli di intensità della fatica percepita!
Inoltre, come ci si aspettava, livelli di CBD più elevati sono stati inversamente associati alla segnalazione di effetti collaterali.
Maggiori ricerche dovrebbero essere condotte anche sui terpeni, alcuni dei quali sembrano avere degli effetti diretti sull'affaticamento percepito durante l'esecuzione di un compito e che potrebbero essere sfruttati per ottenere dei miglioramenti cognitivi e attenzionali.
Di particolare interesse sono risultati essere il Pulegone, l'Eucaliptolo, e l'Alfa-Pinene che sembrano poter agire sulla fatica, purché in sinergia con tutte le altre componenti della pianta, e non utilizzati singolarmente.
Nonostante le diverse limitazioni, questo studio mostra che l'intero fiore di Cannabis naturale ha effetti ad azione rapida ed energici per la maggior parte dei consumatori che lo usano per trattare la fatica.

Secondo la medicina tradizionale cinese, non solo la mancanza di sostanze nutritive fondamentali all'organismo può provocare Astenia, ma anche la loro alterata distribuzione e circolazione, per cui è possibile che non raggiungano e nutrano adeguatamente tutti i tessuti, apparati ed organi, provocando debolezza e stanchezza. Contribuendo a mobilitare la circolazione rallentata o bloccata di tali sostanze, l'Agopuntura può aiutare concretamente a risolvere la stanchezza cronica ripristinando il tono energetico perduto e riducendo significativamente l'affaticamento fisico e mentale, con effetti tonici ed energizzanti.