Cannabis Medica e Stanchezza Cronica: possibili vantaggi
LA STANCHEZZA CRONICA HA UN FORTE IMPATTO SULLA VITA DEI PAZIENTI CHE NE SOFFRONO ED È
UN FATTORE CHE VA TENUTO IN CONSIDERAZIONE PER QUANTO RIGUARDA LE TERAPIE SOMMINISTRATE. STUDI CONFERMANO CHE LA NETTA MAGGIORANZA DEI PAZIENTI IN CURA CON LA CANNABIS MEDICA AVVERTE UNA RIDUZIONE DELLA FATICA FISICA E MENTALE
La
stanchezza viene percepita come una riduzione o mancanza di energie
fisiche e mentali.
Ci sono casi in cui è normale sentirsi
stanchi: uno sforzo prolungato, viaggi intercontinentali (jet lag),
cambi di stagione, caldo intenso o un'influenza che ci costringe sul
divano.
Ma in alcuni casi la stanchezza sembra comparire senza una
ragione apparente, può essere eccessivamente debilitante e può
anche diventare una condizione cronica.
Niente a che vedere con
pigrizia o scarsa determinazione: la stanchezza, (o spossatezza o
astenia), è un vero e proprio sintomo che viene riscontrato in
presenza di problemi di salute come Anemia, Dismenorrea, Insonnia,
Sindrome di Gilbert, Artrite Reumatoide, Diabete, Insufficienza
Renale o Epatica, Fibromialgia, Stress, Celiachia, Depressione e
molti altri.
Essere sempre molto affaticati, specialmente se
si presentano in concomitanza altri sintomi come cefalea, vampate,
vertigini, sudorazione, dolori, insonnia, brain fog (confusione
mentale), alterazioni dell'umore (...) può essere una spia di un
problema di salute sottostante ed è importante parlarne con il
proprio medico che potrebbe, come primo step, prescrivere delle
analisi, utili a verificare eventuali carenze di ferro o
vitaminiche. A prescindere dalle cause della stanchezza è sempre
utile seguire una dieta bilanciata, evitando di trascurare
l'assunzione di macronutrienti fondamentali al corretto rifornimento
di energia (ma senza esagerare con gli zuccheri).
A seconda delle
esigenze potrebbero essere inseriti e bilanciati da un nutrizionista
cibi abbondanti in magnesio e potassio, acido folico e vitamine e/o
l'assunzione di integratori naturali.
In generale, qualunque
condizione provochi Dolore affatica il corpo e la mente.
Il Dolore
Cronico può comportare infatti irrigidimento (di tutto il corpo e/o
serramento dentale ovvero Bruxismo), posture innaturali, la necessità di rimanere
sdraiati a letto per molto tempo, insonnia o sonno non ristoratore,
nervosismo.
La lotta contro il dolore può essere sfiancante e
rende necessaria l'assunzione di analgesici.
Sapevi che la maggior
parte dei farmaci provoca stanchezza?
Antistaminici, ipnotici,
ansiolitici, miorilassanti, oppioidi e persino l'aspirina, anche se
in molti casi efficaci a placare il sintomo, possono comportare
stanchezza, fra gli altri effetti collaterali, risolvendo in pratica
il problema in modo parziale e potenzialmente complicando altri
aspetti della vita del paziente che ne fa uso.
Alleviare lo
stress può essere di aiuto: la tensione emotiva e fisica dovuta alla
malattia o altre cause, possono avere ripercussioni negative sul
battito cardiaco e la pressione sanguigna ed affaticare i muscoli.
Possono rivelarsi utili la psicoterapia, tecniche di rilassamento ed
in alcuni casi una terapia farmacologica. La psicoterapia può
inoltre essere orientata ad indagare e trattare eventuali cause
psicosomatiche.
La stanchezza cronica, infatti, può essere
sintomo derivato da traumi subiti.
I figli di un genitore con
disturbo della personalità narcisista, ad esempio, possono avere
tutte le manifestazioni tipiche di un disturbo post-traumatico da
stress, con stanchezza e fatica cronica, disturbi autoummuni,
fibromialgia, emicrania, mal di schiena, pressione alta, problemi
digestivi, alti livelli d'ansia, depressione e sensazione di essere
inamabili e mai all'altezza.
Esiste una particolare
condizione medica detta Sindrome da Stanchezza (o Fatica) Cronica
(CFS), un disturbo molto complesso caratterizzato da spossatezza
persistente in assenza di cause ragionevoli che non si attenua con il
riposo, una notte di sonno né altri metodi.
Ne soffrono, soltanto
in Italia, tra le 200.000 e le 300.000 persone, in prevalenza donne
fra i 40 e i 50 anni. Questa sindrome va differenziata da
problematiche di salute che comportano sintomi simili ma che sono
potenzialmente più pericolose, come Lupus, Diabete, Alcolismo,
Epatite, Disturbi del Sonno... e la stanchezza si manifesta con
disturbi della memoria, mialgia immotivata, linfonodi ingrossati,
importanti mal di testa, sonno non ristoratore.
Una volta escluse
altre possibili cause, se la stanchezza persiste da almeno sei mesi
(tre per i pazienti più giovani) può essere diagnosticata la CFS ma
purtroppo non esistono farmaci utili né una vera e propria cura: per
tenere il più possibile sotto controllo la patologia è
consigliabile praticare sport leggero alternato a giorni di riposo,
evitare attività eccessivamente stancanti, seguire una dieta
bilanciata eliminando, se ce ne sono, alimenti che provocano
intolleranza alimentare e mantenere una corretta igiene del sonno,
cercando di coricarsi regolarmente allo stesso orario.
I pazienti che sperimentano frequenti
stati di Astenia possono stancarsi anche per sforzi considerati
minimi e non riuscire a sostenere attività fisiche leggere (che sono
importanti per il mantenimento della salute), motivo per cui quasi
tutti attribuiscono una grande rilevanza a questa condizione che può
avere un impatto non indifferente sulla qualità di vita e che
dovrebbe essere pertanto un elemento tenuto maggiormente in
considerazione dai medici ed altri professionisti della salute.
Considerate le perdite a livello personale, sociale,
occupazionale ed economico che la stanchezza cronica comporta, è
importante analizzare questo fattore in relazione alle cure mediche
seguite dai pazienti, allo scopo di minimizzarne l'impatto.
A
tal proposito un team di ricercatori dell'Università del New Mexico,
come riportato recentemente da Dolcevita Magazine, ha condotto uno
studio sugli effetti della Cannabis Medica sulla stanchezza.
Sebbene
uno dei più tipici stereotipi veda il consumatore di Cannabis come
pigro e privo di motivazioni, immobile sul divano, i risultati della
ricerca suggeriscono tutt'altro.
Sono stati utilizzati dati
anonimi raccolti tramite l'app Releaf,
un'applicazione software mobile progettata per registrare gli effetti
in tempo reale del consumo di Cannabis per uso medico.
L'app,
progettata per aiutare i
pazienti a monitorare gli effetti variabili dei diversi preparati
galenici a base di Cannabis, richiede agli utenti di indicare le
condizioni mediche per le quali stanno consumando Cannabis, i livelli
di intensità dei
sintomi in tempo reale prima e dopo il consumo e tutti i possibili
effetti collaterali sperimentati. L'App
Releaf include 47 possibili effetti collaterali (chiamati
"sentimenti" nell'interfaccia utente). L'utente può
aggiornare il livello di intensità dei sintomi tutte le volte che
desidera e può selezionare più effetti collaterali.
Questo
sistema è utile per confrontare i sintomi e la loro intensità prima
e dopo aver assunto Cannabis, e per quanto riguarda il tema centrale
di questa ricerca, i
dati rilevati lasciano ben pochi dubbi: la
stragrande maggioranza delle persone (circa il 92%) ha riportato una
diminuzione complessiva dei livelli di intensità della fatica
percepita!
Inoltre, come ci si aspettava, livelli di CBD più
elevati sono stati inversamente associati alla segnalazione di
effetti collaterali.
Maggiori ricerche dovrebbero essere condotte
anche sui terpeni, alcuni dei quali sembrano avere degli effetti
diretti sull'affaticamento percepito durante l'esecuzione di un
compito e che potrebbero essere sfruttati per ottenere dei
miglioramenti cognitivi e attenzionali.
Di particolare interesse
sono risultati essere il Pulegone, l'Eucaliptolo, e l'Alfa-Pinene che
sembrano poter agire sulla fatica, purché in sinergia con tutte le
altre componenti della pianta, e non utilizzati singolarmente.
Nonostante le diverse limitazioni, questo studio mostra che
l'intero fiore di Cannabis naturale ha effetti ad azione rapida ed
energici per la maggior parte dei consumatori che lo usano per
trattare la fatica.
Secondo la medicina tradizionale cinese, non solo la mancanza di sostanze nutritive fondamentali all'organismo può provocare Astenia, ma anche la loro alterata distribuzione e circolazione, per cui è possibile che non raggiungano e nutrano adeguatamente tutti i tessuti, apparati ed organi, provocando debolezza e stanchezza. Contribuendo a mobilitare la circolazione rallentata o bloccata di tali sostanze, l'Agopuntura può aiutare concretamente a risolvere la stanchezza cronica ripristinando il tono energetico perduto e riducendo significativamente l'affaticamento fisico e mentale, con effetti tonici ed energizzanti.