Cannabis Terapeutica vs Emicrania

10.09.2020

STUDIO IN COLORADO DIMOSTRA L'EFFICACIA DELLA CANNABIS NEL DIMINUIRE GLI ATTACCHI DI EMICRANIA NEI SOGGETTI COLPITI

Chi soffre di emicrania sa bene che esistono molte forme di mal di testa e che alcune di queste possono arrivare ad essere fortemente debilitanti, tanto da rovinare non solo una giornata bensì interi periodi della vita.

Il mal di testa ciclico o cronico è una problematica che riguarda un'elevatissima percentuale di popolazione mondiale, ma purtroppo tuttora non esistono cure specifiche ma soprattutto risolutive.

Non esiste ancora un quadro esaustivo dei meccanismi alla base della cefalea ma sappiamo che si tratta solitamente della somma di diversi fattori che concorrono nello scatenare le crisi di cefalea. 
Sul piano fisico è possibile osservare la distensione, trazione o dilatazione dei vasi sanguigni, l'infiammazione o lo stress dei nervi cranici, dei muscoli extracranici, cervicali e delle meningi.

Fra le cause scatenanti vi sono spesso sono variazioni ormonali, idratazione insufficiente, carenze alimentari o intolleranze, oltre alla predisposizione genetica e fattori ambientali.
Diversi specialisti sostengono che l'emicrania possa anche essere scatenata da squilibri nei livelli di serotonina (una sostanza prodotta dal corpo umano e nota anche come "ormone del buonumore") .

La cannabis potrebbe ridurre la frequenza dell'emicrania.
A rilevare questo dato è stato uno studio americano pubblicato su 'Pharmacotherapy', che ha trattato con la sostanza 121 persone con mal di testa, 103 delle quali hanno registrato una riduzione effettiva degli attacchi mensili: da una media di 10,4 a 4,6.
Il lavoro sarebbe il primo a correlare la cannabis terapeutica con una diminuzione della frequenza di emicranie -sostiene il gruppo dell'università del Colorado che lo ha condotto.

Gli scienziati sostengono inoltre di aver trovato recettori dei cannabinoidi in tutto il corpo, inclusi cervello, tessuti connettivi e sistema immunitario.
Questi recettori sembrano modulare le risposte antinfiammatorie e antidolorifiche.
In più, i cannabinoidi potrebbero anche influenzare neurotrasmettitori importanti come serotonina e dopamina.