Iperacusia, Acuferni, Inquinamento Acustico: la Cannabis in relazione alla salute Uditiva
LA COMPROMISSIONE DEL BENESSERE UDITIVO E L'ECCESSIVA ESPOSIZIONE AL RUMORE RAPPRESENTANO UN SOTTOSTIMATO MA SERIO PERICOLO PER LA SALUTE FISICA E PSICOLOGICA.
LA CANNABIS PUÒ RIDURRE LE MANIFESTAZIONI DOVUTE ALL'IMPATTO EMOTIVO NEGATIVO E LE SUE CONSEGUENZE SUL NOSTRO ORGANISMO.
L'udito è un sistema estremamente complesso, il primo dei cinque sensi a svilupparsi nel feto e a permettere il contatto con il mondo.
L'orecchio capta i suoni, li trasforma in impulsi elettrici trasmettendoli per mezzo di fibre nervose al cervello, dove vengono letti e interpretati.
La percezione alterata del suono o una espozione eccessiva e prolungata ad esso, può costituire un pericolo per la salute fisica e mentale.
Il termine "iperacusia" proviene dal greco ed è l'insieme di due parole: "iper" che vuol dire "oltre, sopra" e "akousis" che significa "udito: si tratta di una ipersensibilità ad alcuni suoni che per le altre persone risultano generalmente normali o quantomeno tollerabili.
Alcune condizioni morbose possono essere alla base della condizione di Iperacusia: l'emicrania, alcune malattie autoimmini, la compromissione del VII nervo facciale con paralisi, alcune malattie infettive come quella di Lyme.
Esistono varie forme: mentre alcuni manifestano disagio solamente verso i rumori forti e acuti, per altri queste reazioni riguardano invece un gran numero di tipologie di rumori. Tratti comuni ad ogni forma sono: bisogno di coprirsi le orecchie, attacco di panico, pianto, necessità di allotanarsi dalla fonte di rumore, malumore, rabbia, aggressività.
Tra i suoni tipicamente scatenanti troviamo: clacson, motori, rumore dei camion, abbaiare dei cani, urla e pianti di bambini, trapano, fuochi d'artificio, tuoni.
Sono in pratica i rumori di tutti i giorni a risultare particolarmente fastidiosi alle persone che soffrono di Iperacusia. La loro soglia di tolleranza uditiva su alcuni tracciati frequenziali può essere molto bassa. Ecco perché alcune persone non riescono a tollerare 60 decibel (livello sonoro di una conversazione normale in un luogo tranquillo) o che altri mal sopportano il rumore di un aspirapolvere o, talvolta, persino il canto degli uccelli, motivo per cui tale patologia finisce per poter diventare completamente invalidante.
Attualmente le cause di questo fenomeno non risultano del tutto chiare, si ipotizza che una perdita di udito (dovuta ad esempio a danno da sovraesposizione al rumore, età, fattori genetici...) possa essere la ragione per cui alcuni suoni vengano amplificati per sopperire alla riduzione della capacità uditiva, sebbene questa teoria sembra valere per alcune persone e altre no.
L'Iperacusia può, talvolta, essere associata al Disturbo Postraumatico da Stess: sembra infatti esservi una correlazione fra determinati suoni considerati insopportabili e determinati eventi del passato che desidera rimuovere e che ne sono stati caratterizzati. In questo caso il trattamento a cui dare priorità sarà a livello psicoterapico.
Nel caso di ipersensibilità ai rumori comuni, esposizione al rumore eccessivo protratta nel tempo, è
bene parlarne con il proprio medico curante che può indirizzare per un
esame audiometrico.
A causare danni alla salute non è solamente questa condizione di elevata sensibilità soggettiva al rumore, a volte è il rumre ad essere effettivamente eccessivo e le conseguenze per il nostro organismo altrettanto gravi.
Il rumore è la prima causa di invalidità professionale, infatti l'esposizione continuata a rumori forti accelera l'insorgere di un deficit uditivo.
Il trauma acustico può verificarsi all'improvviso,
dovuto ad un suono istantaneo ma di intensità elevata, o in conseguenza
ad un'esposizione continua al rumore. Sono maggiormente esposte le
persone che lavorano in ambienti rumorosi o i musicisti.
Lo stress uditivo provoca danni fisici e psicologici e amplifica l'aggressività.
L'Acufene si manifesta con ronzii alle orecchie molto fastidiosi che possono compromettere gravemente la qualità della vita di chi ne soffre e sono percepiti in assenza di fonti sonore esterne. Possono essere continui o intermittenti e possono insorgere a seguito di determinati eventi o circostanze quali esposizione a rumori forti e/continui, ipertensione, alterosclerosi.
La presenza costante di questo fastidio se perpetuato nel tempo può influire negativamente a livello psicologico.
Chi soffre di questo disturbo può anche
sviluppare una certa intolleranza o sensibilità a luoghi affollati in
cui c'è un costante brusio, o musica alta, isolandosi così dalle
occasioni sociali. La percezione emotiva del disturbo va via via peggiorando, la tolleranza si riduce col tempo provocando disforia ed avviando un circolo vizioso in cui i confini fra causa ed effetto si fondono.
Nel corso di prove sperimentali è stato rilevato che la terapia del suono, adottata per il trattamento degli acufeni, è a volte in grado ridurre anche un certo grado di avversione e ipersensibilità acustica, non però senza un impegno notevole da parte del paziente che deve essere sottoposto in fase iniziale del trattamento a 6-8 ore giornaliere continuative di desensibilizzazione acustica, facendo uso dell'erogatore del suono per almeno 12-18 mesi, associando possibilmente tecniche di rilassamento in quanto lo Stress peggiora Acufeni e Iperacusia.
Vivendo in città, specie se in abitazioni con affaccio su strada, quartieri particolarmente trafficati, diventa molto difficile allontanarsi dalla fonte di stress e ciò costituisce un serio pericolo per la salute, come spiega il professore Giovanni Savettieri, ordinario di neurologia e direttore del Dipartimento di neurologia e psichiatria del Policlinico.
Nonostante il problema sia sottostimanto, oltre ai fenomini uditivi patologici, i rumori eccessivi possono indurre anche patologie organiche a pari gravità di quanto avviene con l'inquinamento atmosferico, che a differenza di quello acustico sta avendo negli ultimi anni maggior interesse medicatico. L'Inquinamento Acustico causa l'aumento della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca, dell'ansia, dell'insonnia e dell'irritabilità.
Inoltre le linee guida dell'Oms indicano tra i rischi dell'inquinamento acustico anche difficoltà nell'apprendimento, nel rendimento lavorativo, comprimissione delle relazioni, alterazione del campo visivo e della trasmissione degli impulsi nervosi.
"Le persone possono vivere un vero incubo. L'esposizione al rumore può
causare emicranie, stanchezza, disturbi del sonno, nonché stati
depressivi.", spiega Claudia Nyffenegger, responsabile del centro di
riabilitazione uditiva Auricula di Saint Laurent d'Aigouze (Francia).
Generalmente, in assenza della possibilità di trattare le cause del problema e in tutti i casi in cui le le manifestazione reattive siano particolarmente importanti, sono prescritti antidepressivi, sedativi, ansiolitici, a seconda della reazione predominante; nei casi più invalidanti vengono prescritti dei neurolettici.
La Cannabis rappresenta un rimedio alternativo più sicuro e naturale, in grado di abbracciare tutto lo spettro sintomatico tipico delle manifestazioni legate al malessere uditivo in genere: grazie all'Effetto Entourage degli oltre 113 cannabinoidi e altri fitochimici presenti nella pianta e che insieme producono i loro effetti, la Cannabis è in grado di ridurre lo stress, ha effetti antidolorifici particolarmente efficaci sia nella riduzione della frequenza delle crisi emicraniche, sia a livello dell'estinzione del dolore in fase acuta, effetti ansiolitici. Inoltre la Cannabis agisce positivamente sulle Depressioni Secondarie e sul tono dell'umore che in questi casi risulta compromesso, così come anche sul'Insonnia, specialmente nel caso fosse impossibile dormire in un ambiente sufficientemente silenzioso e idoneo per il riposo notturno.
Le funzioni congnitive sono alcuni dei campi minati dalle patologie da stress uditivo.
Sebbene ad alti dosaggi la Cannabis possa compromenttere le capacità attentive (ragion per cui è vietato mettersi alla guida di veicoli o macchinari pesanti sotto i suoi effetti), determinate tipologie e moderate quantità di questo fitofarmaco, potrebbero effettivamente aumentare la concentrazione e la produttività. Oltre a consentire un sonno ristoratore che è alla base dell'efficienza diurna, uno stato mentale calmo favorisce generalmente la concentrazione nell'ascolto, la lettura e l'esecuzione di compiti.
Queste inferenze e i dati self-report dei pazienti che le confemano restano però da chiarire e validare attraverso maggiori studi.
Il cannabidiolo, come suggeriscono diversi lavori scientifici (ad esmpio lo studio intitolato "Cannabidiol attenuates aggressive behavior induced by social isolation in mice: Involvement of 5-HT1A and CB1 receptors" pubblicato su Progress in NeuroPsychopharmacology and Biological Psychiatry), riesce a ridurre l'aggressività poiché facilita l'attivazione di due recettori: il recettore 5-HT1A, cioè il recettore della serotonina (detta anche l'ormone della felicità e del buon umore), e il recettore CB1, che invece è il recettore degli endocannabinoidi. L'utilizzo di questa sostanza può quindi essere utile in caso di rabbia e aggrssività legate all'Iperacusia e stressor acustici.
Piccoli miglioramenti a livello di inquinamento acustico ed atmosferico, dovuti alle limitazioni imposte dalla recente pandemia, rischiano di annullarsi completamente con la ripresa delle normale moblità. La relazione annuale redatta dall'AEA nell'ambito del Transport and Environment Reporting Mechanism (TERM) che valuta l'impatto ambientale dei trasporti in Europa ha recentemente dichiarato che i nuovi obiettivi dell'UE in materia di trasporti dovranno presto puntare alla riduzione ulteriore degli impatti ambientali.
Tristemente riscontriamo come nelle grandi città europee tre residenti su cinque siano esposti a livelli nocivi di rumore a causa del traffico. Anche nelle zone di campagna, 24 milioni di europei sono sottoposti, in orari notturni, a gravi livelli di rumore dovuto ai veicoli circolanti.
Questo, come già ampiamente argomentato, può causare problemi sia fisici che psicologici.
Qualora le cause dell'Ipoacusia e/o Acufene non fossero individuabili o trattabili e in tutti i casi in cui sia difficile se non impossibile, purtroppo, allontanarsi dalla causa di stress acustico (locazioni abitative sovraesposte al rumore, ambiti lavorativi a rischio ecc.), e sebbene essa non possa prevenire nè migliorare il danno auricolare, la Cannabis offre però notevoli opportunità nel miglioramento delle condizioni di Iperacusia, Acufene e Stress Uditivo permettendo di mitigare i sintomi psichici negativi, ridurre lo stress, ridurre l'impatto che questi stati emotivi hanno sulla salute anche fisica, migliorare il riposo notturno con conseguenze positive anche sulla veglia, produttività, abbassare la soglia di aggressività nei rapporti interpersonali, migliorando le relazioni sociali e la qualità di vita.