La Cannabis può aiutare chi soffre di Parkinson?

22.01.2021

THC E CBD POSSONO AIUTARE A CONTENERE I SINTOMI MOTORI E NON MOTORI DOVUTI AL MORBO DI PARKINSON, LA CANNABIS RISULTA SICURA ED EFFICACE PER IL TRATTAMENTO DI PROBLEMATICHE DI SALUTE LEGATE ALLA TERZA ETÀ, CON LE DOVUTE ACCORTEZZE. PRTICOLARMENTE EFFICACE SE ASSOCIATA AD AGOPUNTURA E DIETA SPECIFICA 

Cos è il Parkinson?
Si tratta di una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta e progressiva, che coinvolge in modo particolare il controllo dei movimenti e dell'equilibrio.
La malattia rientra all'interno di un insieme di patologie definite genericamente "Disordini del Movimento" e tra queste è anche la più frequente. 

I sintomi del Parkinson sembrano essere conosciuti sin dai tempi più antichi: una prima descrizione sarebbe stata trovata in uno scritto di medicina indiana che faceva riferimento ad un periodo intorno al 5.000 A.C. Il nome della patologia è riferito alla figura di James Parkinson, un farmacista chirurgo londinese del XIX secolo, che per primo descrisse in un famoso scritto,  il "Trattato sulla paralisi agitante",  gran parte dei sintomi.

Incerta resta l'eziologia ma è ormai accettata l'ipotesi multifattoriale delle cause della malattia e l'interazione fra componenti ambientali e genetiche. Tra i possibili fattori in gioco sono annoverati l'ereditarietà, lesioni cerebrali, infezioni, neurotossine endogene e fattori ambientali.

La malattia esordisce in modo subdolo: all'inizio i sintomi vengono difficilmente riconosciuti poichè si maniferstano in modo occasionale e inconstante, con un progredire tipicamente lento.
Spessp sono i familiari o i conoscenti ad accorgersi che "qualcosa non va" ed incoraggiano il paziente a rivolgersi al medico. 

I principali Sintomi Motori della malattia di Parkinson sono il tremore a riposo, la rigidità, la bradicinesia (lentezza dei movimenti automatici) e l'instabilità posturale (perdita di equilibrio) che si manifesta in fasi avanzate; questi sintomi si presentano in modo asimmetrico (un lato del corpo è più interessato dell'altro). In genere la patologia viene associata al tremore ma in realtà non è detto che il sintomo compaia insieme agli altri. 

I Sintomi non Motori possono comprendere: alterazione del controllo pressorio, iperattività vescicale, eccessiva sudorazione e salivazione, disfunzioni sessuali, stipsi, perdita dell'olfatto; sintomatologia dolorosa, spesso localizzata alle articolazioni; disturbi del sonno; modificazioni delle capacità cognitive, principalmente relative a disfunzioni esecutive e nella memoria visuospaziale; sinotmi psichici come l'apatia e la depressione.

Molti pazienti affetti dalla malattia di Parkinson traggono benefico dai farmaci tradizionali, ovvero i farmaci dopaminergici, ma non sempre questi garantiscono gli effetti sperati e desiderati, nel lungo periodo. 

Come riportato anche dal giornale elettronico Innovations in Clinical Neuroscience (ICNS), gli effetti neuroprotettivi della Cannabis potrebbero contrastare la degenerazione nigrostriatale dei pazienti con malattia di Parkinson.

Numerosi studi dimostrano i sorprendenti effetti dei cannabinoidi sui sintomi del Parkinson. La somministrazione di Cannabis Medica determina in molti casi un grande miglioramento del controllo del movimento: il CBD ha un ruolo nel ridurre i sintomi non motori, quali insonnia, ansia, depressione, psicosi; il THC invece, a bassi dosaggi, legandosi ai recettori specifici cannabinoidi CB1 e CB2 pare avere azione sui disturbi di carattere motorio (tremori e rigidità).

Gli studi pubblicati sull'European Journal of Internal Medicine confermano che l'uso terapeutico della Cannabis è sicuro ed efficace per gli anziani. Secondo i ricercatori: "Le potenziali indicazioni per l'uso della cannabis medica negli anziani includono dolore, disturbi del sonno, nausea e vomito, morbo di Parkinson, disturbo post traumatico da stress e demenza".
Tuttavia, bisogna procedere con cautela e quindi con dosaggi bassi e monitorando i risultati con costanza. 

Una ricerca pubblicata su Health Continuing Education Online il 16 Settembre 2012 ha concluso che l'Agopuntura può essere una modalità di trattamento efficace per il miglioramento dei sintomi nei pazienti con malattia di Parkinson.

Usando scansioni fMRI, i ricercatori hanno misurato gli effetti specifici dell'Agopuntura con inserimento di aghi nel punto GB34 (yanglingquan) relativo alle aree del cervello legate al Parkinson. I ricercatori hanno portato alla luce il fatto che l'agopuntura funziona attivando i centri del cervello che risultano in genere dormienti nei pazienti con malattia di Parkinson migliorando così i sintomi associati al morbo.

In presenza di malattie croniche un programma dietetico risulta essere fondamentale per il benessere dell'individuo. La dieta è molto importante già nelle prime fasi della malattia perché può interferire con i processi neurodegenerativi tipici della stessa.
Resta importante una dieta adeguata nel progredire della patologia in un'ottica di trattamento della stipsi, controllo del peso, e al fine di non inficiare gli effetti della Levodopa ad esempio consumando pasti eccessivamente carichi di proteine.