Studi confermano che la Cannabis Medica non provoca deterioramento cognitivo nella terza età

15.10.2020

LA CANNABIS MEDICA PUÒ MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA DEGLI ANZIANI SENZA COMPORTARE PROBLEMATICHE A LIVELLO COGNITIVO 

La Cannabis medica, scarsamente presa in considerazione in campo geriatrico, può aiutare ad affrontare una serie di sintomi che si presentano nella terza età: disturbi del sonno come sonno frammentato e risveglio precoce, inappetenza, problemi dovuti a patologie tipiche di questa fase della vita, dolore cronico.

Un grande passo in avanti verso una sempre più accurata valutazione dei rischi/benefici dell'assunzione di Cannabis a scopo terapeutico è stato fatto grazie ad uno studio condotto presso la School of Public Health dell'Università di Haifa.

Lo studio ha coinvolto 125 soggetti, di cui 63 avevano già ricevuto prescrizione medica per il consumo di Cannabis Terapeutica mentre 62 non erano provvisti di ricetta. L'età media dei soggetti era di 62 anni e si è proposto di testare, attraverso test computerizzati, la funzionalità delle risposte psicomotorie, la concentrazione, la memoria e le capacità di apprendimento.

I risultati della ricerca possono ridurre le preoccupazioni tra i medici che si occupano di dolore cronico e tra i pazienti che ne soffrono riguardo ai possibili effetti della cannabis sulla funzioni cognitive.

Ai partecipanti è stato chiesto di non consumare Cannabis per almeno tre ore prima di eseguire i test proposti. I punteggi ottenuti hanno escluso completamente che la loro funzione cognitiva fosse inferiore a quella di persone simili a loro per età e per tipo di patologie.

Risultati molto incoraggianti dal momento che questa pianta può essere un valido alleato terapeutico anche in questa delicata fase della vita, senza che vi siano elevati costi in termini di salute e qualità della vità come quelli imposti da altri tipi di farmaci tradizionalmente proposti.