Stress: come gestirlo anche con la Cannabis Medica

07.11.2022


Il termine Stress fu impiegato per la prima volta nel 1936 da Hans Selye e si riferisce alla risposta del nostro organismo a compiti fisici, emotivi, cognitivi o sociali percepiti dalla persona come eccessivi.

La parola stress è di uso comune e tutti sanno che si tratta di una condizione spiacevole che comporta conseguenze come sentirsi molto stanchi, in ansia, facilmente irritabili, con difficoltà a dormire, concentrarsi, gestire gli impegni e i rapporti sociali. 

Ma non sempre questo termine si riferisce a qualcosa di negativo: lo stimolo stressante innesca una risposta potenzialmente adattiva (ad esempio una tensione moderata nei confronti di un esame può portarci a studiare di più).

Quando lo stress diventa un problema?
Dobbiamo tenere presente che oltre alla natura dell'agente stressante, contano molto anche l'intensità, la frequenza e la sua durata.
In pratica se lo stress è prolungato nel tempo e non possiamo sottrarci ad esso, quando le richieste esterne o gli impegni ai quali noi stessi ci sottoponiamo sono troppi, quando per qualche motivo non abbiamo a disposizione le risorse per affrontare compiti considerati semplici, allora cominciamo a stare male e anche le cose cominciano ad andare male: lo stress può, ad esempio, impoverire la qualità del lavoro svolto nonché il nostro conto in banca; può compromettere la relazione di coppia a causa del nervosismo o il calo del desiderio sessuale; può disturbare il nostro sonno e la mancanza di riposo può a sua volta favorire un incidente stradale.

Questi sono solo alcuni dei modi in cui lo stress ci danneggia fattivamente.

Perché lo stress cronico può fare tanti danni?
Sembra che l'esposizione allo stress possa causare cambiamenti fisiopatologici nel cervello e questi cambiamenti possono manifestarsi come disturbi comportamentali, cognitivi e dell'umore.

Lo stress ci fa dimenticare le cose.
Il Cortisolo è un ormone prodotto dall'organismo per fare fronte allo stress, il che è utile nell'immediato ma molto dannoso sul lungo periodo.
Lo stress incide negativamente su alcune delle funzioni più importanti del nostro cervello.
La Memoria dipende in gran parte dall'Ippocampo: la zona del cervello con la più elevata densità di recettori per il cortisolo.
Vari studi hanno dimostrato che lo stress può causare cambiamenti funzionali e strutturali nella sezione dell'Ippocampo come atrofia e disturbi della neurogenesi.
Lo stress cronico con il relativo aumento del cortisolo plasmatico, porta ad una riduzione del numero di rami dendritici e del numero di neuroni, nonché cambiamenti strutturali nei terminali sinaptici e diminuzione della neurogenesi nel tessuto dell'Ippocampo.
Studi sugli animali hanno dimostrato che lo stress può causare una riduzione reversibile della memoria spaziale a causa dell'atrofia dell'Ippocampo.
Le immagini MRI prelevate dal cervello di persone con disturbo da stress post-traumatico (PTSD) hanno dimostrato una riduzione del volume dell'Ippocampo insieme ad effetti neurofisiologici come una debole memoria verbale.
Esiste, dunque, una relazione inversa tra il livello di cortisolo e la memoria.
Nell'Ippocampo avviene anche la conversione della memoria a breve termine in memoria a lungo termine, una funzione fondamentale all'Apprendimento, che viene anch'esso compromesso dallo stress.
Come la memoria, anche la Cognizione ha origine nell'Ippocampo, e consiste nella percezione degli stimoli percepiti e della loro interpretazione, quindi l'apprendimento, il processo decisionale, l'attenzione e il giudizio. Sia lo stress acuto che quello cronico hanno effetti sulla cognizione ma questo dipende dall'intensità: uno stress lieve può affinare le capacità cognitive mentre un forte stress tenderà a deteriorarle.
Si dice che qualsiasi passo comportamentale intrapreso per ridurre lo stress porti ad un aumento della cognizione.

Lo stress ci fa ammalare.
Sempre colpa del cortisolo.
Da decenni è stata presa in considerazione la relazione fra stress e sistema immunitario.
Le persone sotto stress hanno maggiori probabilità di avere un sistema immunitario compromesso e, di conseguenza, si ammalano più frequentemente.
Già nel 900 la medicina suggeriva che la probabilità di comparsa della malattia aumenta a seguito di un cambiamento improvviso, importante ed estremamente stressante dello stile di vita.
La scienza moderna lo conferma: lo stress può influenzare la funzione del sistema immunitario modulando i processi nel sistema nervoso centrale e nel sistema neuroendocrino.
Lo stress modifica la secrezione di ormoni che svolgono un ruolo critico nella funzione del sistema immunitario, ad esempio, oltre all'aumento del cortisolo, anche la secrezione dell'ormone della crescita verrà interrotta durante uno stress grave. In effetti, secondo i ricercatori, è impossibile separare la risposta allo stress dalle funzioni del sistema endocrino. Questa premessa è stata avanzata a causa del fatto che anche una minima quantità di stress può attivare l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che a sua volta è strettamente coinvolto nell'attivazione di diversi sistemi di secrezione ormonale.

Lo stress fa male al cuore.
Il sistema cardiocircolatorio è fra gli apparati che maggiormente risentono dei disagi della nostra psiche. Anche se il tasso di mortalità per malattie cardiovascolari è costantemente diminuito negli ultimi 30 anni, è ancora una delle principali cause di morte e, oltre ai tradizionali fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, iperlipidemia, diabete, ecc.), anche lo stress gioca un ruolo importante.
Gli studi scientifici, già da molti anni, hanno riscontrato che i sentimenti di tensione, frustrazione e tristezza, raddoppiano il rischio di ischemia miocardica!
Eventi stressanti come lutti, pressioni sul lavoro, conflitti familiari e traslochi, sono fra i fattori di stress che aumentano significativamente il tasso di infarto del miocardio.
Anche se non è ancora del tutto chiara la sequenza di reazioni a catene che collega lo stress alle patologie cardiovascolari, tuttavia è ormai noto che la reazione eccessiva del sistema nervoso autonomo a un fattore di stress cronico, inaspettato, immodificabile, può provocare disregolazione cardiovascolare.

Lo stress fa ingrassare o dimagrire?
Prove sperimentali ed esperienze aneddotiche suggeriscono che le persone stressate consumano più cibi condensati di calorie come cibi dolci e grassi e quantità ridotte di micronutrienti.
Questo, unito ai ridotti tassi di metabolismo in condizioni di stress, provoca obesità e disturbi metabolici che possono compromettere la salute del sistema cardiovascolare in diversi modi.
Una recente revisione scientifica (Bergmann et al.) che ha analizzato sistematicamente studi di coorte prospettici che esaminano l'associazione tra stress psicologico cronico e sindrome metabolica, ha concluso che lo stress psicologico è un fattore causale per lo sviluppo della sindrome metabolica. "Mangiare per il nervoso" e "avere lo stomaco chiuso per lo stress" non sono solo modi di dire. Lo stress può provocare alterazioni dell'appetito e non solo: anche la normale attività gastrointestinale è coinvolta con effetti negativi sul processo di assorbimento, sulla permeabilità intestinale, sulla secrezione di muco e acido dello stomaco e sull'infiammazione gastrointestinale e con processi che possono dare luogo a episodi di colite.
Molte malattie infiammatorie, come il morbo di Crohn e altre malattie ulcerative del tratto gastrointestinale, sono associate allo stress.
Diverse ricerche suggeriscono che lo stress infantile può portare a queste malattie nell'età adulta.
Anche la sindrome dell'intestino irritabile, che è una malattia di origine infiammatoria, è fortemente correlata allo stress. Alcuni studi hanno rivelato che con lo stress cronico aumenta il movimento nelle sezioni terminali del tratto gastrointestinale e diminuisce i movimenti nelle sezioni prossimali del tratto gastrointestinale, altri ancora hanno rilevato una correlazione diretta fra stress e ulcere peptiche.

Purtroppo non sempre è possibile evitare lo stress.
Può trattarsi di eventi di vita sia piacevoli che spiacevoli che comportano dei cambiamenti ai quali può non essere facile adattarsi (matrimoni, nascita di un figlio, perdita di una persona cara, divorzio...) o delle condizioni abitative (spazi inadeguati, ambienti rumorosi e/o inquinati, scarsa illuminazione determinano un certo grado di stress costante nel tempo). Fattori lavorativi possono incidere in maniera importante sullo stress percepito (qualità dell'ambiente fisico e sociale, richieste eccessive da parte del datore di lavoro, compenso inadeguato, instabilità della posizione lavorativa).
La malattia è una fra le più importanti cause di stress, il dolore, le limitazioni ma anche la preoccupazione costante pongono il fisico in un uno stato di tensione sfiancante sfociando nelle classiche manifestazioni dello stress.
cataclismi provocano grande stress: inondazioni, terremoti, epidemie... cose che ci sembrano così improbabili e distanti da noi eppure con la pandemia da Covid-19 abbiamo tutti quanti sperimento una buona dose di stress dovuto a timori e incertezze, isolamento sociale, che hanno portato non poche conseguenze sociali e costi personali elevati.

Considerate le numerose conseguenze dello stress sulla nostra salute e sulla qualità della nostra vita bisogna evitare di sottovalutare il problema ed correre ai ripari prima che la situazione si complichi.

Come facciamo a sapere se siamo stressati?
Ci sono campanelli di allarme che possono metterci in guardia: avere pensieri negativi, immaginare di scappare lontano da tutto e da tutti, digrignare i denti, percepire rumori nelle orecchie (tintinnii, fischi), consumare molti alcolici, saltare i pasti e/o abbuffarsi (in genere di dolci), difficoltà a portare a termine un compito, essere spesso irascibili e/o prepotenti, utilizzare molti antidolorifici (per emicrania, mal di schiena, dolori diffusi, insonnia, ansia...).

Lavorare sullo stress.
Possiamo andare ad agire sia a livello fisiologico che cognitivo (tanto il corpo quanto la mente sono coinvolti), seguendo una serie di step:

1. Il primo passo è quello di riconoscere di avere un problema.
Sembra scontato ma quando la situazione si protrae da molto tempo saremo portati a credere che sia normale. (leggere attentamente questo ed altri articoli può essere utile a riconoscere eventuali sintomi e a raggiungere una prima consapevolezza sul grado del proprio stress).

2. Agisci! Una volta identificato cosa ti provoca stress puoi cominciare a lavorare direttamente sulle cause, prendendo in considerazione dei cambiamenti nel proprio stile di vita.

3. Non hai possibilità di influire sulle cause che ti provocano stress?
Lavora sulle tue capacità di coping, ovvero il modo in cui fai fronte allo stress.
Ad esempio è possibile partire dal ripristinare uno stile di vita sano con attività fisica ed alimentazione corretta. Può essere utile richiedere una visita nutrizionale per verificare eventuali cattive abitudini alimentari e instaurarne delle nuove più funzionali che ti aiuteranno a fare il carico di energie utili ad affrontare il problema. Imponiti dei momenti di recupero facendo delle cose che ti piacciono.
Non avere pause dal lavoro, problemi o anche semplicemente dai pensieri, ti renderà sempre meno in grado di risolverli. Focalizzati sulle tue capacità e come queste ti saranno preziose per uscire dalla condizione di stress.

4. Chiedi aiuto: se non riesci a trovare strategie per migliorare le tue condizioni di vita è possibile che uno psicoterapeuta riesca a farti scoprire capacità che non credevi nemmeno di avere e può aiutarti a mobilitare le tue risorse per fare fonte allo stress ed evitare danni irrecuperabili.
Puoi imparare, grazie ad aiuto professionale, specifiche tecniche di rilassamento che possono comprendere esercizi di respirazione, meditazione, rilassamento muscolare progressivo.

Come la Cannabis può aiutare in caso di stress.
Quando gli altri interventi non si rivelano sufficienti a risolvere il problema, quando alcune manifestazioni sintomatiche si sono cronicizzate, è necessario intervenire anche dal punto di vista medico.

Sebbene la Cannabis non possa agire sulle cause che hanno scatenato il problema, può però avere un impatto considerevole su molti altri aspetto dello stress. 

Secondo alcuni sondaggi condotti negli ultimi anni molte delle persone che facevano utilizzo di Cannabis a scopo dichiaratamente ludico, non erano ben consapevoli di farne, in realtà, un uso propriamente medico, molto spesso con lo scopo di ridurre alcuni sintomi ed allentare le tensioni dovute allo stress, nonché riuscire ad avere un sonno di qualità.

La Cannabis è in grado infatti di allentare le tensioni fisiche grazie alle sue potenzialità miorilassanti, donando una sensazione di scioglimento muscolare e regolando il battito cardiaco.

Il Thc può al contempo lavorare sia sull'eventuale componente depressiva determinata dallo stress, aiutando a sollevare il tono dell'umore, e sulla componente dolorosa, evitando un eccessivo e dannoso ricorso ai farmaci antidolorifici.

La giusta varietà di Cannabis può rivelarsi estremamente utile a ripristinare adeguati ritmi di sonno-veglia e quindi a recuperare le energie perse con le notti insonni o con sonno poco profondo.

La Cannabis può essere, in alcuni casi, risolutiva, quando Acufeni o Bruxismo sono strettamente dovuti allo stress e l'Agopuntura può velocizzare e consolidare questo processo di guarigione.

Lo stress è una fra le più frequenti cause di problemi relativi alla pelle. 
La dermatite da stress è caratterizzata da un'infiammazione improvvisa della cute, che provoca fastidio, prurito o sensazione di bruciore. La reazione è caratterizzata da secchezza cutanea, arrossamento e desquamazione eccessiva.
La Cannabis può agire su questi aspetti sia a livello topico che sistemico.

La Cannabis può stimolare l'appetito laddove deficitario ma occorre prestare attenzione alle situazioni in cui prevale invece la cosiddetta "fame nervosa". Il Cbd sembra avere la capacità di modulare l'appetito: un medico esperto saprà incarti come ed in quali proporzioni assumere Cbd e Thc in modo da trarne il maggior beneficio possibile e ridurre gli effetti indesiderati a seconda della tua specifica situazione.

La Cannabis è un valido alleato in caso di stress, Tenendo a mente che gli individui variano nella loro risposta allo stress, quindi una particolare strategia di trattamento o un intervento appropriato per un paziente potrebbe non essere adatto o ottimale per un altro paziente, rivolgiti sempre a personale specializzato per scegliere il percorso più adatto a te.